#112 Non è più una questione di 'se' ma di 'come' implementare l’AI in Italia

Descrizione

Oggi raccontiamo un’altra storia entusiasmante nel nostro viaggio alla scoperta del Tech Made in Italy, una missione che ci sta particolarmente a cuore. Il protagonista di questa puntata è Parla AI, una piattaforma all-in-one che rende l’intelligenza artificiale accessibile, intuitiva e conforme alle normative europee per qualsiasi tipo di azienda, anche senza competenze tecniche. A guidarci in questo universo è Giada Franceschini, CEO e fondatrice della piattaforma, che ci ha raccontato come nasce e cresce una soluzione tutta italiana, pensata per facilitare davvero l’adozione dell’AI.

Parla.AI parte da una constatazione tanto semplice quanto cruciale: oggi esistono moltissimi aggregatori di modelli linguistici (come GPT, Mistral, LLaMA, Claude…), ma nessuno di questi è Made in Italy, e molti nemmeno Made in Europe, risultando così non conformi al GDPR e all’AI Act. Eppure le imprese italiane – anche a seguito di percorsi di formazione – si pongono sempre la stessa domanda: qual è il modello più adatto alla mia realtà? E come fare a gestire licenze, aggiornamenti, abbonamenti per decine o centinaia di dipendenti? Parla AI nasce quindi con l’intento di semplificare, centralizzare e rendere sostenibile l’adozione dell’AI, risolvendo problemi concreti, non solo tecnologici, ma soprattutto organizzativi e operativi.

La piattaforma permette di caricare documenti, generare contenuti (come presentazioni PowerPoint) e interrogare la knowledge base aziendale in modo sicuro e personalizzato. E tutto questo con una logica chiara: non partire dalla tecnologia, ma dagli obiettivi dell’impresa. Troppo spesso l’adozione dell’AI nasce dalla paura di restare indietro piuttosto che da una strategia ben pensata. Giada ci ricorda che il primo passo deve sempre essere: qual è il mio problema concreto? Solo successivamente ha senso valutare se e come l’AI può dare una risposta. E in questo percorso, Parla propone un approccio estremamente pratico: identificare l’obiettivo, circoscrivere il problema, progettare un POC (Proof of Concept) e implementarlo in 8-12 settimane. Una delle caratteristiche più interessanti di Parla AI è la sua scalabilità. Può essere utilizzata dal libero professionista fino alla grande impresa internazionale, passando per le PMI. Tutto parte magari da un singolo dipartimento, e poi si estende all’intera organizzazione, senza la necessità di sottoscrivere decine di servizi diversi. Parla diventa così il partner unico per l’adozione dell’intelligenza artificiale, adattandosi di volta in volta alle esigenze specifiche dell’organizzazione.

Ma non si può parlare di Parla AI senza parlare di Boosha, una società di consulenza che offre formazione, sviluppo su misura e assesment AI. Con Boosha, il focus è più strategico: si parte dalla mappatura dei processi aziendali per identificare quelli che potrebbero essere migliorati con l’AI, tenendo conto non solo delle tecnologie attuali, ma anche di quelle emergenti nel breve termine. È una consulenza che punta a evitare investimenti inutili, preferendo soluzioni sostenibili e scalabili nel tempo. Infatti Parla AI nasce dall’esigenza delle aziende che avevano quando Giada e il suo Team facevano consulenza con Boosha.

La sinergia tra Parla e Boosha consente di agire sia sul fronte software che su quello strategico-organizzativo. Parla AI è accessibile a chiunque voglia provarla: offre 100 interazioni gratuite al mese, e le aziende possono poi scegliere se utilizzare la versione standard o richiedere un’istanza personalizzata, realizzata in poche settimane sulla base delle loro esigenze.

Un altro aspetto fondamentale è la manutenzione e aggiornamento continuo. Ogni volta che viene rilasciato un nuovo modello – pensiamo a GPT-4 o a Claude 3 – Parla lo integra rapidamente, offrendo così agli utenti tecnologia di ultima generazione senza sforzi aggiuntivi. E quando invece, tramite Buscia, si sviluppano soluzioni modulari su misura, queste vengono pensate per essere manutenibili e adattabili facilmente nel tempo. Infine, c’è un elemento che distingue davvero questa realtà: la volontà di fare knowledge transfer. Non si tratta solo di “vendere” soluzioni, ma di formare i team interni delle aziende, di trasferire competenze e costruire autonomia tecnologica. Perché l’AI può anche essere progettata e implementata da esperti, ma deve poi essere adottata, gestita e compresa da chi vive l’impresa ogni giorno. Ed è questo il vero cuore del progetto: mettere la tecnologia al servizio delle persone, non il contrario.

Una bellissima storia di innovazione, pragmatismo e visione, che dimostra ancora una volta quanto l’eccellenza Tech italiana sappia unire competenza, etica e concretezza.

Per piú info: https://www.latechmadeinitaly

Per la rubrica 4 domande a razzo:

 

🏆 Miglior consiglio che ti hanno dato: Focus on the problem not on the solution” un consiglio ricevuto in Silicon Vally da un-Advisor di Y Combinator, che ha cambiato totalmente il mio approccio, tra l’altro l’ho ricevuto nel momento nel quale fondamentalmente è nata l’idea di Parla AI. Questo è stato fondamentale per farmi capire che pensare in cosa risolvere sul mercato e non su concentrarmi solo la tecnologia.

📚Libro che stai leggendo: Co-intelligence” è un bel libro, di Ethan Mollick. Un libro che personalmente consiglio davvero a chiunque sia interessato al mondo dell’intelligenza artificiale. Poi il sottotitolo del libro è “Living and working with the AI”. È un libro molto semplice con degli esempi estremamente pratici e semplici, aiutano a capire come possiamo essere aiutati da queste macchine intelligenti, quindi, ci offre proprio quello che è un cambio di prospettiva rispetto al come facciamo noi oggi le cose e invece al come potrebbero essere.

 

🚀 La caratteristica che dovrebbe avere un CEO: Antifragilità” non intesa però come resilienza, ma significa proprio diventare più forti dopo ogni difficoltà, dopo ogni nodo un investitore, dopo ogni bug critico, dopo ogni cliente perso, che cioè deve renderti in qualche modo migliore. Poi voglio aggiungere L’empatia e l’ascolto che sono cose mi riescono molto naturale perché ce l’ho prima di tutto come persona.

 

💡La tua frase ispirazionale: “l’intelligenza artificiale è uno strumento potente, ma il vero valore deriva dall’intelligenza umana che è la guida” spesso e volentieri riponiamo sempre troppe aspettative nello strumento e abbiamo paura che ci sostituisca, che vada ad automatizzare tutto quanto. Però la verità è che ci dobbiamo assumere noi la responsabilità di gestire questo strumento, anche se a un certo punto inizierà ad essere più intelligente di noi.

 

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Boosha AI e PARLA nascono dalla convinzione che l’intelligenza artificiale debba essere accessibile, sostenibile e strategica per ogni azienda italiana. Non vendiamo promesse, ma soluzioni concrete: dal nostro aggregatore di 20+ modelli AI che seleziona automaticamente il più efficace per ogni task, fino alla formazione pratica che trasforma i team in “AI-fluent”.
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