il #1 Podcast Software Italiani

Piattaforma leader per la creazione e la monetizzazione di podcast

[Episodio #48]

Oggi parliamo di un’altra incredibile, storia italiana di successo partita da Bologna da imprenditori, che hanno scommesso nel 2010 nel settore dei podcast. Parleremo di Spreaker, un software di eccellenza e uno dei primi nel mondo del podcast, sebbene nato in Italia, è stato successivamente esportato con successo, rappresenta un esempio significativo del “made in Italy tech”. Ne abbiamo parlato con il suo CEO e Founder Francesco Baschieri

 

Francesco più volte è stato descritto come una figura chiave nel mondo dei podcast e della tecnologia, e viene definito, “l’uomo del podcast” e sottolinea che, nonostante l’apprezzamento, si considera più un uomo della tecnologia e del business legato ai podcast, in quanto no ha mai creato un Podcast in vita sua perché a sua detta ci vogliono capacità e talento, distinte dalle sue, indicando però che il successo di Spreaker è stato il risultato di anni di lavoro, sangue, sudore e lacrime investiti nella tecnologia e nel business. La storia di Spreaker è ricca di piccoli aneddoti iniziando dalla sua creazione che si è rilevato un processo più ponderato e scientifico, piuttosto che una ispirazione improvvisa. Nata in un momento particolare durante la ricerca di una nuova idea imprenditoriale dei soci, dopo aver venduto una startup precedente. Uno dei soci, influenzato dalla sua esperienza nel servizio civile a comune di Bologna, legato a una radio associativa, si era interessato al mondo della radio. Nonostante l’iniziale scetticismo da parte di Francesco, l’idea di creare qualcosa legato alla radio prese pian piano forma, portando così alla creazione di Spreaker.

Ascoltaci su

Sebbene Francesco pensava che l’idea fosse legata all’esplorazione del mondo musicale, successivamente è emerso che il mondo della radio non si limita alla musica; al contrario, il vero valore risiede nella figura del conduttore, infatti soprattutto negli Stati Uniti c’erano stazioni radiofoniche che si dedicavano esclusivamente al parlato. È in questo contesto che spunta fuori il mondo dei podcast, plasmato da pionieri, soprattutto negli Stati Uniti, persone che, nei loro garage super tecnologici, cercavano di creare trasmissioni distribuite attraverso file MP3, con una certa complessità tecnologica. Da li, l’intuizione che mancava una piattaforma che semplificasse l’esperienza podcastica, quindi hanno intrapreso un percorso per creare qualcosa che consentisse di realizzare trasmissioni podcastiche mescolando elementi come parlato, musica ed effetti, rendendolo così accessibile quanto l’utilizzo di qualsiasi strumento web dell’epoca. La genesi di Spreaker è stata, inizialmente, una scommessa. Nonostante fosse il loro primo tentativo, gli ideatori hanno deciso di provarci, dando loro stessi un termine di sei mesi prima di valutare il destino del progetto. Tuttavia, la realtà ha superato le loro aspettative, spingendoli a rinnovare la scommessa ogni sei mesi successivi. Il successo della piattaforma ha dimostrato che un’idea, inizialmente considerata una scommessa, può trasformarsi in un pilastro dell’industria, portando Spreaker a celebrare quasi 15 anni di innovazione nel mondo dei podcast, trasformandosi in un’ode alla perseveranza e alla visione, e al talento italiano, dimostrando che le idee più ponderate e ragionate possono portare a rivoluzionare settori e a cambiare il modo in cui interagiamo con il mondo digitale.

Il percorso di Spreaker è stato un viaggio o una Journey, piena di sfide e, talvolta, contraddizioni, soprattutto quando si tratta del suo approdo negli Stati Uniti. Francesco condivide un capitolo affascinante di amore e odio che ha caratterizzato la sua relazione con gli Stati Uniti per molti anni. Il primo contatto con la realtà americana è avvenuto poco dopo la fondazione di Spreaker, quando Francesco, all’età di 35 anni, ha deciso di affrontare il viaggio transatlantico. Afferma che, in quei primi anni, era un po’ più giovane e privo di esperienza negli affari internazionali. Tuttavia, avevano compreso che per far funzionare Spreaker era essenziale guadagnarsi l’attenzione degli utenti negli Stati Uniti. Per questo motivi si trasferisce per tre mesi a San Francisco, nel 2010, partecipando al programma di avviamento imprenditoriale di Mind Bridge. Questa esperienza si è rivelata straordinaria, trovandosi a condividere uno spazio con i fondatori di Instagram, e di Airbnb, per citarne alcuni. Questi incontri non erano solo con nomi noti, ma con individui accessibili e desiderosi di condividere le proprie esperienze imprenditoriali.

Nonostante l’affascinante mondo delle startup americane, però la realtà era ben diversa. Al ritorno in Italia, ha portato con sé il bagaglio di esperienze e le sfide che lo hanno fatto crescere. Nonostante le prove e le tribolazioni, il capitale iniziale raccolto in Italia è stato determinante per il cammino di Spreaker, dimostrando che la tenacia e la visione possono superare anche le difficoltà transnazionali. Spreaker è un esempio di come una piccola startup italiana possa aprirsi un varco in un mercato così competitivo come quello americano, e la storia di Francesco è intrisa di determinazione, imparando dai successi e dai fallimenti incontrati lungo il percorso.

L’opportunità di trasferirsi stabilmente negli Stati Uniti è emersa quando Spreaker ha avuto l’occasione di acquisire un competitore locale. Questo ha segnato il passaggio di controllo e il momento in cui Francesco ha deciso di sposarsi a New York, a la soglia dei suoi 40 anni. La presenza stabile negli Stati Uniti ha accelerato il percorso di Spreaker, culminando in un’affermazione significativa nel mercato e, infine, in un’exit con la vendita dell’azienda a iHeart Media, il più grande player radiofonico degli Stati Uniti. Curiosamente, iHeart Media era già un partner di Spreaker in qualche modo, ma inizialmente non aveva grandi aspettative sulla partnership a causa della percezione europea dell’azienda. Tuttavia, una volta che Spreaker si è stabilita negli Stati Uniti e ha ridefinito il suo posizionamento, l’interesse di iHeart Media è cresciuto, portando all’acquisizione.

La decisione di focalizzarsi sugli Stati Uniti è stata dettata dalla necessità di raggiungere un mercato più ampio. Nonostante la competenza italiana nel campo del software, vendere un prodotto come quello di Spreaker in Italia era una sfida. Francesco utilizza l’analogia dei libri: nonostante la qualità di un libro, il vero successo si misura dalle vendite, non dalla scrittura. Lo stesso vale per il software.

Il ruolo di Francesco come CEO lo ha portato a riconoscere che, nonostante gli italiani siano noti per il design e il cibo, la reputazione nella tecnologia è meno consolidata. Tuttavia, essere presenti negli Stati Uniti ha permesso a Spreaker di superare eventuali pregiudizi e di interagire efficacemente con il mercato americano. La vicinanza fisica, la comunicazione frequente e il linguaggio appropriato hanno dimostrato di essere chiavi per la crescita e il successo di Spreaker oltre oceano.

Una bella storia di #madeinitalytech

Per più info : www.spreaker.com   

Per la rubrica 4 domande a razzo: 

🏆 Miglior consiglio che ti hanno dato: “Focalizzati a controllare quello che puoi controllare, lascia stare il resto”. Non ha senso sbatterti, star male per delle cose che non puoi controllare, quelle se quelle vanno male vanno male. Bisogna concentrarsi su quelle che puoi controllare. Sappiamo che nel mondo dell’imprenditoria c’è una grossissima componente di fortuna

📚 Libro che stai leggendo: Same as ever” un libro di Morgan Hausel. Parla di concetti cercare di focalizzarsi su quelle che sono le costanti, su quello che non cambierà perché quello sei si è una cosa su cui puoi scommettere sicuramente. E forse un libro interessante per tutti quelli che fanno innovazione e tecnologia che sono alla disperata ricerca di nuovi trends, e novità di strategie

🚀 La caratteristica che dovrebbe avere un CEO: La Perseveranza. Però è molto, è molto difficile da gestire. Quando ci sei dentro perché non riesci a capire se stai perseverando o se stai facendo qualcosa che no ti porta da nessuna parte. Però io non conosco nessuno che è riuscito ad avere successo, che abbia abbandonato troppo presto, quindi il rischio, purtroppo dall’altra parte è grosso, è quello di buttare via gli anni della vita, a fare qualcosa che avresti dovuto capire subito che non andava da nessuna parte.

💡La tua frase ispirazionale: “la vita non è il gioco in cui devi cercare di arrivare tutto perfetto fino all’ultimo momento, senza farti male, senza rischiare, per poi finire una bara con una macchia immacolata. Deve essere una specie di, roller coaster, montagna russa, dove prendi botte, cadi e ti rialzi, con una serie di ammaccature in modo di arrivare alla fine con una specie di catorcio, tutto distrutto però per dire wooww che bell’avventura o come direbbero gli americani “what a ride”

 

#software #SaaS #madeinitalytech #ceo #founders #crime #digitale #successo #imprenditore #tecnologia #italia #podcast

In collaborazione con